domenica 2 febbraio 2014


ZIFFEL

Non ci tengo ad essere originale. Anche se già in molti prima di me hanno detto che una società in cui l'inganno e l'illusione sono la regola era condannata a crollare sotto il peso dei suoi errori, non ho timore di ripeterlo a mia volta. So bene che la verità stessa può assumere le sembianze di una superstizione quando viene creduta senza prova e ripetuta senza riflessione; come so che può essere sempre snaturata da miserabili che ne fanno una trappola per ingenui. Ragione di più per non abbandonarla in queste cattive mani. Non devo certo insegnare a lei che è fuori luogo preoccuparsi dell'originalità quando tante banalità, che non hanno smesso ancora oggi di essere utili, devono essere difese con le unghie e con i denti.

KALLE

Di quest'idea di decadenza la cosa che mi piace decisamente di meno è che non si sa che farne. Se la si prende sul serio non si può più agire contro la decomposizione in corso, né pensare a ciò che potrebbe essere una nuova organizzazione sociale. In realtà penso che se si ha bisogno di una simile idea è perché fin dall'inizio non si vuole né agire né pensare, ma si vuole comunque tenere la posa di chi discorre con disinvoltura sulla storia universale e non è vittima della vana agitazione dei suoi contemporanei. E' quello che si dice mimetizzarsi fra le vaste pieghe di un enunciato generale per vellicare astutamente di sottecchi la propria vanità personale. 


Ziffel annuì con un cenno del capo. Si fecero dunque servire della vodka e bevettero in silenzio a piccoli sorsi. Kalle accese un sigaro. 




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