E' provato che le persone malate come me usano sé stesse come cavie, non per guarire, ma per non restare passive davanti alla distruzione. E' una questione di dignità.
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Non ero brutta ma la mia bellezza non era intensa, come dire, poteva scomparire in ogni momento, rientrare: la mia bellezza poteva riassorbirsi in pochi secondi.
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