sabato 15 giugno 2013


Non v'è nulla di comico al di fuori di ciò che è propriamente umano. Un paesaggio potrà essere bello, grazioso, sublime, insignificante o brutto; non mai ridicolo. Si riderà di un animale, perché si avrà sorpresa in esso una attitudine d'uomo od un'espressione umana. Si riderà d'un cappello; ma non del pezzo di feltro o di paglia, bensì della forma che l'uomo gli ha data, del capriccio umano di cui esso ha preso la forma. Parecchi (filosofi) hanno definito l'uomo "un animale che sa ridere"; avrebbero potuto definirlo un animale che "fa" ridere, giacché se qualche altro animale o qualche altro obbietto inanimato vi perviene, è sempre per una rassomiglianza con l'uomo, per l'impronta che l'uomo vi imprime o l'uso che ne fa. 













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